mercoledì 31 dicembre 2014

GEZUAR VITIN E RI

Cari Lettori & Care Lettrici,
pensavo di poter passare il Capodanno a Tirana, soprattutto per raccontarvi le loro tradizioni, e ...............
invece per una decina di giorni sono tornata in Italia.
 
In attesa del prossimo post, non mi resta che augurarvi un sereno buon inizio 2015.....in lingua shqiptare:
 

mercoledì 24 dicembre 2014

Il Natale a Tirana

Come menzionato nel post sui monumenti religiosi, in Albania esiste una forte coesione tra le religioni.
Tra le feste religiose non può mancare il Natale.
Le antiche tradizioni e lo spirito dell’unione familiare in Albania sono molto sentite e rispettate. Anche in questo paese il 25 Dicembre viene trascorso in famiglia pranzando e cenando riuniti e scambiandosi i doni.
Tirana è illuminata come le altre capitali europee a festa per il Natale: se si guarda in alto e si vedono le luci artistiche sembra di essere in un qualsiasi luogo dove il natale è tradizione sentita. La voglia forte di dimenticare il comunismo ha portato in Albania un accelerazione per mettersi al passo delle altre capitali europee, a volte superandole per fantasia e creatività.

 
La prima foto l'ho scattata in Piazza Skernderbej.
Davanti la scritta JU URON GEZUAR FESTAT (=VI AUGURIAMO BUONE FESTE) transitano di continuo bimbi, adulti e vecchietti per scattarsi una foto da soli o di gruppo, in particolar modo accanto ad uno dei simboli della città raffigurati (la torre, l'orologio o la statua di Skanderbej).
Quel che ho subito notato è che le decorazioni natalizie non sono per niente kitsch, come succede invece in alcune città del Bel Paese.

 
Le decorazioni natalizie però non risparmiano nessun monumento (Torre dell'Orologio) o luogo (Parco, Sede del Palamento).

 
Nei pressi del Teatro Kombetar, si trova un'isola pedonale (Shetitorja Murat Toptani) ricca di negozietti di souvenir che in questo periodo si riempie di Mercatini di Natale che espongono una tradizione artigianale tramandata nei secoli: sono molto apprezzati gli oggetti artigianali in legno, ferro, rame e alabastro così come in materiali preziosi.
 
Non mancano punti vendita di cibi e bevande tradizionali (carne di ogni tipo e raki).
Il tutto in stile Lapponia, con tanto di casette di legno e slitte con renne sparse un po' ovunque e i negozianti con indosso cappellini rossi alla Babbo Natale.
 
 Sicuramente l'addobbo maggiormente atteso è il maestoso Albero di Natale nella piazza principale della città (nelle foto, di giorno e di notte).
 
 Beh, è quasi mezzanotte.....non mi resta che augurarvi un BUON NATALE (=Gëzuar Krishtlindjet) e BUONE FESTE (=Gëzuar Festat )!!!!!!

 
 

domenica 21 dicembre 2014

Il servizio di nettezza urbana a Tirana

A Tirana NON esiste ancora la raccolta differenziata....così come la intendiamo noi italiani. Ma in un certo senso la utilizzano anche loro.
 
Mi spiego meglio.....
Un po' ovunque vi sono i bidoni di ferro grigi, posizionati in fila da 2/3/4 ciascuno a seconda se sono in piccole viuzze o grandi viali.
 
In mattinata e in tarda serata, delle persone - soprattutto giovanissimi - setacciano alacremente in questi bidoni.
A primo acchito, si può pensare che sia qualche vagabondo o clochard, in quanto vestiti di stracci usurati.
Ma poi ti accorgi che sono ben organizzati: arrivano con la loro bicicletta modificata a carrellino o semplici carriole e una serie di buste e bustoni e in poche ore il bidone è di nuovo pulito.


 
Il servizio di nettezza urbana è affidato alla gente di etnia Rom, il cui lavoro principale è quello di smistare la plastica e il vetro dall'umido e da tutto il resto.
Il centro di raccolta di Tirana funziona perfettamente da circa dieci anni.
Nel 2011 è stato avviato il programma ”Da rifiuti a risorse. Attività di sensibilizzazione per la comunità Rom di Sharra: prospettive future”, finanziato dalla Cooperazione Italiana in Albania, in collaborazione con la Municipalità di Tirana e con la partecipazione di tre Ong albanesi (Arsis, Fbsh e Fida).
L’iniziativa è correlata agli interventi di potenziamento e messa in sicurezza della discarica di Sharra, nella periferia di Tirana.


Attualmente, la situazione economica e le condizioni di vita dei Rom d'Albania sono pessime a causa della disoccupazione.

Questo progetta mira a dare loro un sostentamento per il lavoro svolto.

Maggiori info sul progetto, potete trovarle a questo link: http://www.italcoopalbania.org/pdf/20110919102110_20110526113243_sharra_ita_web.pdf

 

 

Vi racconto ora del servizio svolto sotto casa.
La domenica mattina c'è sempre questa ragazzina dal pantalone rosa, mentre gli altri giorni un ragazzo forse di qualche anno più grande, ma che molto probabilmente non supera i 25 anni.
La mattina posizionano degli immensi sacchi (vedi foto) accanto ai bidoni e iniziano la raccolta differenziata di plastica, vetro e batterie.
Se durante la giornata, mi capita di buttare l'immondizia, devo appoggiarlo a terra e NON nei bidoni.
Arriva il giovane, ti ringrazia con un sorriso e inizia a spulciare nel tuo sacco.
Verso l'ora di pranzo, soprattutto la domenica, hanno già riempito 4/5 sacconi.
I sacchi che restano vuoti, vengono posizionati a mo' di coperta sul fianco dei bidoni (vedi foto).

 

 

 E' raro avvertire odori nauseabondi accanto a questi bidoni, proprio perché il servizio è celere.
Anche ciò che non è riciclabile viene portato subito via da un altro Rom.
Inoltre, mi è capitato di vedere il ragazzo "settimanale" mantenere pulito con acqua e mocho sotto e davanti l'area dei bidoni.


Il metodo dei sacchi Rom avviene anche nelle vie principali della città, anche nei pressi del Palazzo del Parlamento o delle Ambasciate e nel Parku I Madh (Il Grande Parco).

Soltanto nei giardini di Sheshi Skenderbej, davanti l'Opera e nei pressi del Parku Rinia sono presenti i classici bidoni colorati di forma cilindrica differenziati (rosso per  plastica, blu/giallo per il metallo, verde per la carta e il nero per l'indifferenziata),


 i quali vengono svuotati in tarda serata dagli addetti comunali con tanto di grigio camioncino Bruder per i rifiuti.



Nonostante l'abitudine della popolazione (piccoli, adulti e vecchi) di sputare a terra mentre camminano (neanche fosse il paese dei Lama), la città si presenta abbastanza pulita.


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Domani sera sarò in viaggio per l'Italia.
Il blog riprenderà sicuramente con il rientro a Tirana a gennaio, ma spero anche un po' prima.

JU URON GEZUAR FESTAT!!!
(=AUGURI DI BUONE FESTE)




sabato 20 dicembre 2014

I monumenti religiosi a Tirana

Le religioni principali in Albania sono l'Islam (sunnita e sufi), il Cristianesimo ortodosso, cattolico e protestante.
Le stime sull'appartenenza della popolazione alle diverse religioni sono oggetto di discussione. Ciò è dovuto al fatto che l'Albania ha vissuto cinque secoli sotto la dominazione turco musulmana e anche decenni sotto il regime di Enver Hoxha con un ateismo di stato, in cui la pratica religiosa era proibita.

L'attuale livello di pratica religiosa, all'interno delle diverse confessioni, è perciò molto variegato.
Non esistono attualmente dati ufficiali derivanti da censimenti portati avanti dallo Stato albanese.
Dalle ultime stime, le confessioni praticate sono così suddivise: Musulmani 38%, Cristiani 35,4%, di cui: Cattolici (16,8%) - Ortodossi (16,1%) - Protestanti (0,6%).

L'Albania è sicuramente un paese con molti problemi economici e politici, ma è un caso raro o unico per l'armonia tra le diverse religioni.
Tale armonia si nota dal pullulare di strutture religiose lungo tutta la città di Tirana, alcune anche abbastanza adiacenti tra loro.

In pieno centro, da Sheshi (=Piazza) Skanderbej si avvista in primis il minareto della Moschea di  Et'hem Bey, risalente al 1823.


La moschea è considerata la più bella dell'Albania e ha delle belle decorazioni esterne.
 I dipinti rappresentano alberi, cascate d'acqua, ponti e altri dettagli  della natura che è molto frequente nell'arte islamica.


Negli interni, purtroppo, si può accedere solo tramite visita guidata e in questi 50 giorni di soggiorno a Tirana non ho mai avuto il tempo.


A pochi passi dalla Moschea e, più precisamente, in Rruga (=Via)  Ibrahim Rugova, è possibile visitare la Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo dall'immensa bellezza - a mio avviso.
Già dalla Piazza principale è possibile vedere l'imponente campanile che sembra una gigantesca candela.


Costruita tra il 2001 e il 2012, è a forma circolare sormontata da una grande cupola, ricoperta da mosaici dell'artista albanese Josif Droboniku raffigurante il Cristo Pantocratore. Nella cattedrale è presente anche un anfiteatro, un piccolo museo, una sala presentazioni, una biblioteca e una sala per mostre.


Ritornando nella Piazza centrale si percorre Bulevardi (=Viale) Deshmoret e Kombit e poco prima di superare il fiume si gira a sinistra.
Pochi metri più in là si trova la Cattedrale cattolica di San Paolo.
 
All'esterno è posizionata una statua e una targa in onore di Madre Teresa di Calcutta, religiosa di origine albanese.
All'interno della Chiesa, sulla sinistra si rimane affascinati - anche per chi non è credente - alla maestosità di un ritratto di Nene Teresa (come la chiamano qui), elaborato con centinaia e centinaia di conchiglie e gusci di molluschi.
 

Molto particolari sono anche i disegni delle vetrate della Cattedrale:


Infine, in Rruga Ibrahim Rugova, superato il fiume, si passa vicino la Nuova Chiesa Apostolica.


Questi, i monumenti religiosi principali della città.
In ogni quartiere, poi, vi sono altre piccole moschee, chiese o parrocchie.

A parte le moschee di quartiere, gli altri monumenti religiosi sono poco frequentati nella vita quotidiana.....forse di più durante le rispettive festività, ma non mi è capitato di assistere ad esse.


Ma....sarà per questo che il detto più ricorrente tra gli albanesi è il seguente:
 "Mos shikoni kisha e xhamia / Feja e shqiptarit është shqiptaria" ("Non guardate chiese e moschee / la religione degli albanesi è l'albanesità"), che è divenuto poi il motto dell'Albania, rappresentandone lo spirito laico e nazionalista.


Alla prossima puntata,
MIRUPAFSHIM!!!!




 

venerdì 19 dicembre 2014

Biciclette, auto e pedoni

La prima immagine che ho notato appena giunta in Albania e, soprattutto, a Tirana è quella che la maggior parte delle persone si sposta in bicicletta e lungo le strade del centro città c'è sempre la pista ciclabile, la cui corsia è riconoscibile da un leggero dislivello rispetto al passaggio per pedoni, dai sanpietrini color rosa scuro e dalla immagine bianca della bici a terra.
ATTENZIONE a non entrare mai nella loro corsia, neanche per sbaglio.....ti falciano senza pietà!!!

Nei grandi viali, i cosiddetti BULEVARDI, invece, la pista ciclabile è al centro delle due corsie ed è sempre opportunamente segnalata con un cartello celeste e immagine bianca.
Da notare che qui è ASSOLUTAMENTE vietato percorrere il vialetto a piedi.

A Tirana esiste anche un servizio di noleggio bici.
In diversi punti della città, si notano dei gabbiotti con rastrelliere di bici ECOVOLIS...
L'unica pecca è che non si trova mai un addetto a cui chiedere informazioni.....dopo una serie di tentativi, ho perso la speranza e ho deciso di percorrere la città tutta a piedi, in lungo e in largo.

Come accennavo prima, l'uso della bicicletta è molto frequente e questa viene utilizzata anche per altri scopi.....ad esempio come porta immondizia oppure, attrezzate con un carrello avanti, come porta (qualsiasi) oggetto e persino come strumento pubblicitario (noi abbiamo i camioncini), come potete ben vedere dalle seguenti foto:


 

I postini sono dotati di biciclette gialle:


Assurde le posizioni di alcune rastrelliere: questa occupa tutto il passaggio pedonale.


Oppure, dalle strane forme, "parcheggiate" tra un'auto e l'altra:


Alcune bici sono modificate con carrello per trasportare qualsiasi cosa trasportabile.

Tutto questo per dire che qui a Tirana hanno la precedenza INNANZITUTTO chi va in bicicletta!
(se il semaforo per le auto è rosso, bici e tricicli passano sempre).
Poi le auto.....e.....alla fine....i pedoni!!!!
Attenzione nell'attraversare la strada, anche se su strisce pedonali: fare molta attenzione alla terza corsia!
Perché se la prima e la seconda ti concedono di passare, state pur certi che la terza non avrà alcuna pietà per voi.

PROVARE PER CREDERE!!!!!

MIRDITA (BUONGIORNO!!!)

p.s.
Nota positiva sono i semafori a tempo per pedoni, biciclette e automobili, installati in città dal 2006.
Almeno sai in quanto tempo rischi la vita.....
 

 

domenica 14 dicembre 2014

Per le strade di Tirana: banane, bilance e altro ancora

Continuano le stranezze di Tirana......nonostante siano già passati 45 giorni dal mio soggiorno nella "Terra delle Aquile", certe scene mi fanno restare sempre basita!

Inizio a raccontarvi delle banane di strada.
Adiacente alla piazza principale, all'incrocio con Rruga e Kavajes e più precisamente alla fermata dell'autobus, ad ogni ora del giorno e della sera, si possono notare dei venditori ambulanti attrezzati con scatole di cartone che vendono un casco di banane A SOLI 20 LEKE (ovvero 0.14 Euro) ciascuno.
Quelle a 20 leke sono semi acerbe; poi vi sono quelle leggermente mature a 10 leke e, infine, quelle a 7 leke (che la sera, quasi quasi te le tirano dietro) che sono nere  per quanto sono mature.....ma la gente se le compra ugualmente.


Gli autoctoni ci hanno raccontato il motivo di questa vendita a prezzi stracciati:
durante il Comunismo (1970-1990) e, in particolar modo, sotto la dittatura di Enver Hoxha, l'Albania si trovava nel più totale isolamento culturale, economico e sociale.
Secondo un rapporto di Amnesty International pubblicato nel 1984, a causa dell'isolamento e del deperimento dei rapporti con il blocco sovietico, alcuni diritti civili come la libertà di parola, di religione, di stampa e di associazione, sebbene la costituzione del 1976 li enunciasse, vennero sensibilmente compressi con una legge del 1977, per garantire stabilità ed ordine.

Il dittatore vietava di tutto alla popolazione, persino il mangiare le banane.
Una volta sconfitta l'epoca del Comunismo, la popolazione si è "ribellata" vendendo ad ogni angolo di strada questo frutto così bramato per anni.

Con l'idea delle banane in strada, altri hanno pensato bene di poter vendere qualsiasi altro oggetto o alimento in ogni punto della città per racimolare qualche soldino in più, dal moderno centro alle viuzze più periferiche fino davanti agli stessi negozi, con marchio, concorrenti (Conad, EcoMarket, Bigmarket, Carrefour, ecc).
Ecco alcuni esempi:
- bancherelle di frutta e verdura
 - Libri vecchi e usati, in albanese, italiano, francese, inglese e qualcosa anche in arabo, posizionati sui muretti che delineano il Parku Rinia.

E sui titoli dei libri arriverà un altro post ad hoc!!!
Questo bel cagnone fa sempre loro la guardia.

- Durante le due feste nazionali di Novembre (28 e 29), si trova sui marciapiedi (senza una stia o un pezzo di giornale) pollame vivo di ogni tipo.

- Sacchi di caffè macinato, thè di montagna e spezie varie, posizionati senza un senso tra un negozio e un bar.
- Sullo stesso muretto di cui prima, si notano anche giocattoli vari e, ora che siamo sotto Natale, anche addobbi natalizi di ogni genere.




- Vecchie carrozzine adibite a mo' di negozio ambulante, posizionato dietro la pensilina dell'autobus.
Accanto ad una vasta scelta di sigarette, accendini e fiammiferi, si possono acquistare caramelle, gomme da masticare, fazzoletti, salviette umidificate e perfino lacche per capelli e profumi

- Servizio pulizia scarpe.

- Banchetto musulmano davanti la Moschea, con piccole e medie copie del Corano, rosari di ogni tempo, tappetini per la preghiera, profumi e.....banane anche qui.



E......le bilance pesapersone!
BILANCE?
Ebbene sì, ma non le vendono.....bensì, rendono il servizio di pesarti!
Sì, proprio così! Come in Italia ti pesi sulle bilance in farmacia, qui ti pesi in mezzo alla strada....

All'inizio, pensavamo che le usassero allo stesso modo di una bilancia di precisione (quella per pesare l'oro, per intenderci), poiché è spesso vicino a giocattoli o libri.
Poi, invece, ci è giunta la medesima spiegazione relativa alle banane.
Ebbene sì, il "caro" Hoxha perseguitava la popolazione anche in relazione all'uso delle bilance e non appena ottennero la liberazione da quel periodo nero, per le strade ci fu un BOOM di questi oggetti.
Per pochi centesimi, i passanti possono usufruire di un servizio utile, permettendo inoltre al proprietario di guadagnare qualcosa senza recare danno a nessuno.
Il servizio equivale a quasi 15 cent di euro.

Accanto ad un’attività palesemente illecita, c’è chi si inventa un modo diverso per far fruttare quello che ha tra le mura domestiche.
Paese che vai, usanze che trovi!!!


 SHIHEMI NESER!!!
NATEN E MIRE!