sabato 20 dicembre 2014

I monumenti religiosi a Tirana

Le religioni principali in Albania sono l'Islam (sunnita e sufi), il Cristianesimo ortodosso, cattolico e protestante.
Le stime sull'appartenenza della popolazione alle diverse religioni sono oggetto di discussione. Ciò è dovuto al fatto che l'Albania ha vissuto cinque secoli sotto la dominazione turco musulmana e anche decenni sotto il regime di Enver Hoxha con un ateismo di stato, in cui la pratica religiosa era proibita.

L'attuale livello di pratica religiosa, all'interno delle diverse confessioni, è perciò molto variegato.
Non esistono attualmente dati ufficiali derivanti da censimenti portati avanti dallo Stato albanese.
Dalle ultime stime, le confessioni praticate sono così suddivise: Musulmani 38%, Cristiani 35,4%, di cui: Cattolici (16,8%) - Ortodossi (16,1%) - Protestanti (0,6%).

L'Albania è sicuramente un paese con molti problemi economici e politici, ma è un caso raro o unico per l'armonia tra le diverse religioni.
Tale armonia si nota dal pullulare di strutture religiose lungo tutta la città di Tirana, alcune anche abbastanza adiacenti tra loro.

In pieno centro, da Sheshi (=Piazza) Skanderbej si avvista in primis il minareto della Moschea di  Et'hem Bey, risalente al 1823.


La moschea è considerata la più bella dell'Albania e ha delle belle decorazioni esterne.
 I dipinti rappresentano alberi, cascate d'acqua, ponti e altri dettagli  della natura che è molto frequente nell'arte islamica.


Negli interni, purtroppo, si può accedere solo tramite visita guidata e in questi 50 giorni di soggiorno a Tirana non ho mai avuto il tempo.


A pochi passi dalla Moschea e, più precisamente, in Rruga (=Via)  Ibrahim Rugova, è possibile visitare la Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo dall'immensa bellezza - a mio avviso.
Già dalla Piazza principale è possibile vedere l'imponente campanile che sembra una gigantesca candela.


Costruita tra il 2001 e il 2012, è a forma circolare sormontata da una grande cupola, ricoperta da mosaici dell'artista albanese Josif Droboniku raffigurante il Cristo Pantocratore. Nella cattedrale è presente anche un anfiteatro, un piccolo museo, una sala presentazioni, una biblioteca e una sala per mostre.


Ritornando nella Piazza centrale si percorre Bulevardi (=Viale) Deshmoret e Kombit e poco prima di superare il fiume si gira a sinistra.
Pochi metri più in là si trova la Cattedrale cattolica di San Paolo.
 
All'esterno è posizionata una statua e una targa in onore di Madre Teresa di Calcutta, religiosa di origine albanese.
All'interno della Chiesa, sulla sinistra si rimane affascinati - anche per chi non è credente - alla maestosità di un ritratto di Nene Teresa (come la chiamano qui), elaborato con centinaia e centinaia di conchiglie e gusci di molluschi.
 

Molto particolari sono anche i disegni delle vetrate della Cattedrale:


Infine, in Rruga Ibrahim Rugova, superato il fiume, si passa vicino la Nuova Chiesa Apostolica.


Questi, i monumenti religiosi principali della città.
In ogni quartiere, poi, vi sono altre piccole moschee, chiese o parrocchie.

A parte le moschee di quartiere, gli altri monumenti religiosi sono poco frequentati nella vita quotidiana.....forse di più durante le rispettive festività, ma non mi è capitato di assistere ad esse.


Ma....sarà per questo che il detto più ricorrente tra gli albanesi è il seguente:
 "Mos shikoni kisha e xhamia / Feja e shqiptarit është shqiptaria" ("Non guardate chiese e moschee / la religione degli albanesi è l'albanesità"), che è divenuto poi il motto dell'Albania, rappresentandone lo spirito laico e nazionalista.


Alla prossima puntata,
MIRUPAFSHIM!!!!




 

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